Negli ultimi anni, la trasformazione digitale, che ha subìto una grande accelerata, ha portato molti benefici alle imprese rispetto all’agilità, alla produttività e alla competitività sul mercato.

Indubbiamente, però, ci sono ancora molte minacce informatiche che attraversano la vita aziende. 

Per questo è importantissimo essere sempre aggiornati in tema di prevenzione e cybersicurezza.

A tal proposito, l’Italia ha introdotto una nuova legge nazionale sul tema, con l’obiettivo di rafforzare e responsabilizzare le imprese nella difesa del proprio patrimonio digitale.

La Cybersicurezza è una responsabilità collettiva

L’obiettivo della normativa, che ricordiamo essere la Legge 109/2021, che ha convertito il Decreto-legge 82/2021 e che ha istituito l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN),  definendo il perimetro di sicurezza cibernetica nazionale e introducendo obblighi di protezione e comunicazione degli incidenti per aziende pubbliche e private operanti in settori strategici, in linea con le direttive europee (NIS/NIS2), è quello di costruire un ecosistema di imprese più sicuro, resiliente e conforme agli standard europei.

Ovviamente, le destinatarie di questa normativa sono le aziende che operano in settori strategici e che trattano dati sensibili: queste sono tenute a mettere in atto misure preventive, comunicando anche in tempi brevi eventuali incidenti informatici per adottare strumenti di protezione efficaci.

Centrale è comunque il ruolo dell’ ACN per la coordinazione delle attività di prevenzione, risposta e monitoraggio su tutto il territorio nazionale.

La sicurezza informatica e tutte le misure preventive diventano così parte integrante della strategia aziendale, assolutamente necessaria per garantire continuità operativa, affidabilità e fiducia alle imprese. 

Sottovalutare non è una strategia

Secondo gli ultimi dati condivisi da Alet, oltre il 25% delle aziende italiane ha già subito attacchi informatici o violazioni nella cybersicurezza; ciò nonostante solo la metà ha scelto di investire in sicurezza.

Questi dati ci conducono a delle riflessioni importanti, specie se si considera che la possibilità di minacce è in netta crescita, sia nel numero che nella complessità. 

Gli attacchi informatici, infatti, colpiscono non solo le grandi aziende, ma anche le PMI che sono un vero e proprio bersaglio data la loro vulnerabilità strutturale e la minore attenzione nei confronti del tema.

Phishing, ransomware, furti di identità digitale, compromissione delle supply chain: le potenzialità degli attacchi si estendono e ogni dispositivo connesso o software non aggiornato, come anche dei comportamenti superficiali e poco attenti, possono rappresentare una falla nel sistema.

Perché è così importante prevenire

Le nuove normative offrono l’opportunità concreta di fare un salto di qualità nella gestione dell’IT aziendale. 

Oggi investire in sicurezza significa poter proteggere la reputazione aziendale e dimostrare affidabilità, evitare blocchi operativi ed essere sempre in regola con le normative.

La prevenzione ormai non è più un’opzione, bensì una condizione essenziale per crescere e competere a livello globale.

Pertanto, per rispondere alle nuove esigenze normative e operative, ogni azienda può avviare un percorso graduale per la prevenzione e la messa in sicurezza. 

Quali sono, quindi, i passi fondamentali?

  • Segmentare la rete: per suddividere l’infrastruttura IT in zone sicure, limitando così la propagazione di un eventuale attacco;
  • Introdurre firewall di ultima generazione e sistemi EDR/XDR: per rilevare e bloccre in tempo reale malware, ransomware e attacchi fileless;
  • Monitorare il patch management e fare aggiornamenti regolari: per mantenere i sistemi, i software e i dispositivi sempre protetti;
  • Crittografare e testare i backup: per avere copie sicure, isolate e ripristinabili in caso di attacco;
  • Formare il personale: perché il fattore umano è ancora una delle principali cause di vulnerabilità;
  • Fare simulazioni e test periodici: per esercitarsi ed essere pronti in caso di attacco.

 

 

Quando si parla di cybersecurity, la prevenzione non è solo una buona pratica: è una necessità. La nuova legge nazionale – così come le direttive europee – spinge le aziende ad adottare misure preventive strutturate, passando da un approccio reattivo a una logica di resilienza digitale proattiva.

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